Questo blog non vuole essere né un enciclopedia di cartoni animati né tantomeno una raccolta cronologica di serie a fumetti, ce ne sono a decine in rete fatte molto bene, non credo che una in più possa fare la differenza. Cercheremo insieme di raccogliere idee, ricordi, impressioni (un pò nostalgiche) di ciò che si leggeva e si guardava in tv un tempo, cercando di trasmettere a chi non c'era le emozioni di quei momenti....e spiegare perchè chi oggi ha 30-35 anni ogni tanto non può fare a meno di dire "..e l'ultimo chiude la porta !!".

2.17.2007

Programmi contenitori.1 Scacciapensieri

Verso la metà degli anni 70 le tv locali, le tv private e quelle straniere in lingua italiana avevano un palinsesto di tutto rispetto, c'era il massimo sforzo da parte di tutti gli addetti ai lavori per presentare programmi credibili e di buona qualità. La 'TV dei ragazzi' era importante e rappresentava in percentuale una buona fetta del palinsesto televisivo.
La Tv Svizzera, molto seguita all'epoca, aveva un programma di punta, "Scacciapensieri" che era un concentrato di supercartoni e gags umoristiche di autori che sarebbero diventati mostri sacri nel mondo del fumetto e dell'animazione.
Ricordo che alle 19 di ogni sabato sera bisognava essere davanti alla TV perchè Scacciapensieri non si poteva perdere. Era uno di quegli appuntamenti fissi che piaceva a grandi e piccini, presentava un'animazione delicata, sottile, spesso umoristica; per volontà degli autori un'antologia intelligente prettamente europea (con qualche eccezione) con disegnatori italiani schierati in prima fila. Una scelta encomiabile tenuto presente che gli autori nostrani faticano a trovare spazi all'interno delle tv nazionali ed ancora oggi (soprattutto oggi) non hanno possibilità di esprimersi nel piccolo schermo. Scacciapensieri divenne una trasmissione 'evergreen', stimata e ricordata con affetto da tutti che propose in tv per la prima volta personaggi dello studio De Mas, di Cavandoli, Mordillo, Francesco Misseri, Bozzetto, personaggi della United Artists (la Formica e il Formichere - The Ant and the Aardvark e la Pantera Rosa) ecc.
Per ciò che ricordo, c'erano sempre diversi episodi della Linea (geniale trovata del Cava doppiata da un incredibile Giancarlo Bonomi, personaggio lanciato dal Carosello per gli spot della Lagostina), gli scatch di Mordillo con impossibili partite a tennis sopra i grattacieli o partite a golf sopra colline con le cime appiattite, i primi cartoni della Pantera Rosa, personaggio nato dalla sigla animata degli omonimi film, le avventura della Formica e del Formichiere, le avventure di Tofffsy e l'erba musicale dello studio De Mas, Lupo de Lupis, Mio e Mao (animazioni in plastilina) e le avventure di Stripy, personaggio ideato e realizzato dal grande Bruno Bozzetto che animava anche la sigla di apertura (che potete rivedere integralmente in questo blog). Una scelta quella di Scacciapensieri poco imitata (purtroppo) a tal punto che la maggior parte dei nostri bravi autori hanno spopolato all'estero dove hanno ottenuto il meritato riscontro. Provate ad andare in Germania e chiedere di Osvaldo Cavandoli ad esempio , o semplicemente cercare su Goggle i siti a lui dedicati. Vi accorgerete che in Italia il Cava ha utilizzato la Linea per gli spot delle pentole degli anni '70 e nient'altro. In Germania oltre ad aver realizzato diversi spot è coinvolto nel sociale, le sue striscie vengono sistematicamente trasmesse in televisione e nei negozi di dischi è possibile acquistare cd e dvd della Linea (non distribuiti in Italia). Siamo stati uno degli ultimi paesi a pubblicare in dvd i lungometraggi di Bruno Bozzetto. Di questi esempi ce ne sono parecchi. Ringraziamo la TV Svizzera per questa fantastica idea che per tanti anni (ancora oggi per chi ha il decoder satellitare) ci ha permesso di vedere cose che noi umani non potremmo immaginare... ma questo è un altro film.....
Evviva Scacciapensieri !

2.09.2007

Lo spazio di Leiji.1

“L’universo è la mia casa…la voce sommessa di questo mare infinito mi invoca, e mi invita a vivere senza catene…la mia bandiera è un simbolo di libertà.”



Capitan Harlock è una delle serie meglio riuscite del maestro Leiji Matsumoto, trasmessa in Italia il 9 febbraio 1979 dalla Rai. Racconta le avventure di un piccolo equipaggio a bordo di un'astronave (l'Alkadia, dotata di una propria anima) che crede nel pianeta Terra, ma non vuole sottostare ad una società corrotta senza principi.
La grafica non era perfetta, estremamente semplice alternava puntate di buona fattura con altre più scadenti (in tutto 44) ma ricche di trama e significato.
Difficile rimanere insensibili...fu amore a prima vista...affascinante, semplice e complicato allo stesso tempo. Intrigante.
Harlock portò diverse novità, innanzitutto fu una delle prime serie a cartoni ad utilizzare un'orchestra filarmonica come colonna sonora e questo permise di aumentare l'effetto di molte scene aumentandone il pathos.
LA serie fu il primo cartone ambientato interamente nello spazio (Goldrake pur essendo una serie robotica si ambientava prevalentemente sulla Terra) introducendo nuovi concetti amplificati dalle caratteristiche dei protagonisti, quasi un 'Fattore Harlock'.
Lo spazio, infinito, inesplorato, profondo, temuto ma rispettato diventa rifugio a misura d'uomo di un pirata che trova la giusta dimensione e ne fa la sua casa. In mezzo al silenzio i suoi monologhi, accompagnati da un bicchiere di vino, dall'arpa di un'amica, nella sua splendida antica cabina di legno intarsiato di una nave dotata di una propria anima che non è solo una nave ma un simbolo, carico di mille significati e mille sfumature che a volte pare voglia parlare...
Un silenzio interrotto solo dal rumore della guerra, dalle mazoniane, le donne 'che bruciano come carta' comandate dalla regina Raflesia.
La ricchezza di principi di Harlock ne fanno un personaggio unico, in più episodi si trova in crisi fino al punto da rendersi conto che l'invasione mazoniana è dettata da necessità e non da cause puramente belliche; profondo è l'amore verso Maja, figlia del costruttore dell'Alkadia e residente in un orfanotrofio del Giappone.
Harlock non la vuole sulla sua nave perchè crede che la bambina possa essere una delle speranze del pianeta Terra.
Anche qui la Rai ha voluto mettere la propria firma: i dialoghi di Harlock sono stati 'alleggeriti' perchè il personaggio era considerato troppo anarchico e l'ultima puntata che vede l'epico scontro tra Harlock e Raflesia fu tagliato quasi a metà perchè le linee femminili della regina erano troppo marcate.

Per fortuna per supplire a questo scempio ci pensarono gli amici Tempera-Albertelli con un altra sigla da disco di platino. Un altro capolavoro assoluto. A queste persone presto dedicheremo parte del nostro spazio.


"Vaga verso stelle lontane. Il suo vessillo è un teschio bianco in campo nero. Vive la sua vita in uno Spazio senza confini e senza domani, in armonia con le leggi dell'Universo. Libero."


2.04.2007

Con l'aiuto del sole avrò la vittoria........

Torna, seppur in una veste nuova, L'imbattibile Daitarn 3. Rendiamo merito a MTV che a differenza di altre emittenti commerciali sceglie di trasmettere serie giapponesi nuove e vecchie adatte anche ad un pubblico non troppo giovane e ai vecchi nostalgici. Unico neo: il doppiaggio. Chi come tanti è affezionato alla storia dell'animazione giapponese deve molto alle tv locali, oltre metà delle serie storiche sono state trasmesse negli anni 80 da tv locali e riprese successivamente dalle emittenti nazionali. Il budget probabilmente era limitato e le traduzioni dei testi originali lasciavano a desiderare. Ma a noi poco importa, siamo legati a quelle voci e se da un lato esigiamo traduzioni precise e meticolose per un prodotto tendente alla perfezione, dall'altra non possiamo rinnegare un Actarus/Romano Malaspina, Haran Banjo/Renzo Stacchi o Tetsuya Tsuruji/Piero Tiberi.
E' un peccato, senza nulla togliere ai nuovi doppiatori, sentire voci diverse con effetti diversi. Nel caso specifico di Daitarn 3 oltre alla voce di Banjo c'era un imperiale Vittorio di Prima che dava la voce a tutti i comandanti Meganoidi di ogni episodio. Probabilmente i master originali con i vecchi dialoghi sono troppo usurati per la messa in onda e allora con l'arrivo dal Sol Levante della serie rimasterizzata si è deciso (con l'obbligo della casa madre di produrre un doppiaggio attinente ai testi originali) di rifare tutto. Per fortuna nessuno ha pensato di rifare la sigla. La sigla di Daitarn 3 è un capolavoro. Non si tocca. Non c'è bisogno di aggiungere altro.

 
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